Pirellina e Pirellone: un'altra collezione intramontabile firmata Gio Ponti, che rievoca il celebre grattacielo di Milano

Ritornato alla direzione artistica, nel 1967 Gio Ponti disegna per FontanaArte una collezione di lampade la cui forma e luce evocano la struttura di un grattacielo. Vengono così battezzate Pirellina e Pirellone, come la celebre architettura milanese. Progetti che hanno in comune anche una storia di successo: come il grattacielo è ancora oggi uno dei simboli della città di Milano, Pirellone e Pirellina sono da più di 40 anni fra i best seller di FontanaArte e dei classici intramontabili dell’illuminazione. Una coppia di lastre di vetro curvate e trattenute in posizione da due elementi metallici, alla base e all’estremità superiore: una struttura semplice, ottenuta grazie all’utilizzo di un vetro particolarmente resistente agli urti. Le due superfici concave accostate accolgono le fonti luminose e – quando le lampade sono accese – ne lasciano intravvedere la struttura a coppie disposte su più livelli. Si alternano così fasce di luce e ombra, che richiamano lo sviluppo verticale delle finestre di un grattacielo. La differenza tra Pirellone e Pirellina? La prima è una lampada da terra, sormontata da una fonte alogena, che garantisce un’eccellente combinazione di luce diffusa e indiretta. La seconda è una lampada da comodino, proposta anche nella dimensione da comò.

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