Nasce quello che diventerà un classico e un'icona dell'illuminazione di design: Uovo

Una forma naturale che da sempre è simbolo di perfezione, in cui convivono armonicamente simmetria e asimmetria: è l’uovo, il soggetto di uno schizzo che nel 1972 viene recuperato dall’archivio storico dell’azienda. In quello schizzo il guscio conteneva una fonte luminosa: un’idea ironica che conquista, diventando immediatamente uno dei best seller della collezione. Come in natura, anche nella lampada Uovo il guscio è esempio assoluto di leggerezza: una forma elegante in vetro soffiato bianco satinato che diffonde uniformemente una calda luce avvolgente. Nella versione da appoggio il diffusore viene mantenuto in posizione da una sottile montatura in metallo verniciato, percorsa lungo tutta la circonferenza dal caratteristico motivo a forellini. Nelle tre dimensioni disponibili c’è tutta la versatilità di una collezione pensata per più destinazioni d’uso: da minuta lampada di servizio – nella versione più piccola – a scultura luminosa protagonista dello spazio, nella versione più grande.

Il sistema Scintilla inaugura un nuovo settore, a cavallo fra illuminazione decorativa e illuminazione tecnica

Ideato e prodotto da Piero Castiglioni con il padre Livio, il sistema Scintilla rappresenta una novità assoluta, mettendo insieme il segno essenziale e versatile di una lampada decorativa e una capacità illuminante paragonabile a un sistema tecnico. Queste caratteristiche rendono Scintilla particolarmente adatta al mondo del retail e dei grandi spazi espositivi. In questo mercato FontanaArte inizia a muovere i primi passi proprio grazie a questo sistema innovativo. Ne acquisisce rapidamente importanti quote, arrivando a inaugurare la linea “Architettura”, dedicata a soluzioni di carattere tecnico. Nelle prime versioni a parete e a sospensione una semplice struttura in acciaio (cromato o satinato) sostiene la fonte luminosa alogena, protetta dalle alte temperature con un semplice involucro cilindrico in vetro borosilicato. Il grande successo del sistema porta l’azienda e Piero Castiglioni a proporre – nei primi anni Ottanta – la versione da terra, in cui la struttura primaria si aggancia a base e stelo in metallo cromato o in vetro blu.